Sono rappresentate da un insieme di sintomi che si verificano in seguito alliingestione di cibi specifici senza coinvolgere un meccanismo immunologico. Quelle meno comuni possono essere provocate da vari additivi. Altre sostanze come il nichel, l’aspartame, la penicillina o le muffe possono dare reazioni non immunologiche
INTOLLERANZA AL LATTOSIO
Normalmente nei soggetti con una sufficiente quantità di lattasi, il lattosio viene idrolizzato da questo enzima in glucosio e galattosio. Se la quantità di enzima è insufficiente a idrolizzare tutto il lattosio ingerito, una parte rimane nel lume intestinale.
Sintomatologia: Molti individui non presentano nessun sintomo per piccole quantità di latte e gli stessi possono lamentare dei sintomi qualora ingeriscano una maggiore quantità di lattosio, infatti il grado di intolleranza varia nei diversi individui e raramente è completa o totale.
ALCUNE INTOLLERANZE MENO COMUNI
ASPARTAME: dolcificante artificiale
ACIDO BENZOICO E BENZOATO DI SODIO: come conservanti e antimicrobici nei prodotti farmaceutici e nei cibi (bibite, gelatine, sciroppi, marmellate, conserve …)
MUFFE: funghi, formaggi, frutta secca, vino, birra, aceto
GLUTAMMATO MONOSODICO: additivo per esaltare i sapori dei cibi. i sintomi sono cefalea, vertigini, rossore al viso, debolezze, sudorazione. utilizzato nei cibi cinesi, giapponesi, dadi e brodi per carni, cibi confezionati …
NICHEL: il contatto può causare dermatiti nei soggetti sensibili, ad esempio il contatto con oggetti comuni come monete, cerniere degli abiti e pentole in acciaio inossidabile. Il nichel è contenuto anche negli alimenti ed evitarli aiuta a ridurre la frequenza degli eczemi.
CELIACHIA: è una malattia infiammatoria cronica dell’intestino nella quale la gliadina, frazione proteica del glutine, causa una lesione della mucosa del piccolo intestino che danneggia l’assorbimento dei nutrienti. E’ anche definita enteropatia sensibile al glutine, sprue non tropicale o enteropatia indotta dal glutine.
DISTURBI CORRELATI: ALLERGIA AL FRUMENTO E SENSIBILITÀ AL GLUTINE
Nella celiachia conclamata il danno è causato dai linfociti T e linfociti B. Un ruolo simile, senza danno ai villi intestinali e senza presenza dei marcatori specifici, è stata rilevato anche nella sensibilità non celiaca. Gli anticorpi anti-gliadina, marcatori della celiachia, possono talvolta presentarsi, comunque, almeno nella metà dei casi di sensibilità. Una volta escluse la vera celiachia e l'allergia al frumento, se il soggetto risponde positivamente ad una dieta priva di glutine si può pensare ad una diagnosi di sensibilità al glutine. Un soggetto allergico o sensibile può dimostrare, oltre a sintomi simili alla celiachia, anche quelli di patologie allergiche diverse o similari come l'allergia alla polvere dei farinacei (es. "asma del fornaio" o "raffreddore allergico del panettiere"). Possono presentarsi sintomi respiratori, alimentari e da contatto (immediati nell'allergia, ritardati nella sensibilità), come rinite, asma, dermatite atopica, orticaria, eczema allergico, fastidio a deglutire, lacrimazione, arrossamento, dispepsia, prurito, crampi, nausea, intolleranza al lattosio e marcatori tipici delle allergie.
SINTOMATOLOGIA
- L’esito finale di queste alterazioni solitamente è la diarrea e la steatorrea.
- Altri sintomi sono: distensione addominale, flatulenza, debolezza e perdita di peso.
- Altri sintomi extraintestinali possono essere causati dall’anemia e dalle malattie metaboliche ossee, quali l’osteomalacia. L’anemia è normalmente causata dalla carenza di ferro, è quindi microcitica, e in minor misura legata ad una deficienza di folati e vitamina B12.
- Il grado di malassorbimento dipende dalla sede, dall’estensione e dalla durata della malattia
TERAPIA
- Prevede l’eliminazione del glutine dalla dieta. Quando viene escluso si assiste dapprima ad un generale miglioramento dei sintomi con successivo ritorno della mucosa intestinale.
- La stretta aderenza a questa dieta può essere difficile dall’uso enormemente diffuso di prodotti di grano conteneti glutine nei ristoranti e nei cibi pronti e dalla difficoltà nel riconoscere la presenza di glutine in molti altri alimenti.
- Un’approfondita istruzione nutrizionale da parte del paziente è necessaria.