Winnicott, D. W., (1957) La capacità di essere solo. Perché la pedagogia di Winnicott è ancora attuale: quanto la teoria della madre sufficientemente buona può ancora ritenersi valida Secondo Donald Winnicott, pediatra e psicoanalista statunitense, i primi mesi del bambino sono fondamentali per il suo sviluppo e la sua crescita, e ad essere importantissimo è il rapporto con la madre. Winnicott a tal proposito, riferisce di una madre “good enough” – abbastanza buona o sufficientemente buona. Strachey fu uno dei membri del Bloomsbury, e fu analizzato e supervisionato da Freud per quattro anni, che lo considerò idoneo a diventare psicoanalista. Winnicott, D. W., (1945) Lo sviluppo emozionale primario. Terzo di tre figli, le due sorelle maggiori, di cinque e sei anni, lo accudirono e lo riempirono di attenzioni. In questa area di gioco il bambino raccoglie oggetti o fenomeni dal mondo esterno e li usa al servizio di qualche elemento che deriva dalla realtà interna o personale. Albasi, C., (2003) Regolazione degli affetti e molteplicità dei modelli operativi interni. La madre “sufficientemente buona” è per Winnicott una donna spontanea, autentica e vera che, con (utilizzo a proposito con e non nonostante) ansie e preoccupazioni, stanchezza, scoramenti e sensi di colpa emerge come figura in grado di trasmettere sicurezza e amore. Questo percorso è graduale e il compito della madre non è quello di allontanarsi, ma di offrire gli strumenti necessari per supportare questa naturale progressione all’autonomia. Winnicott, D. W., (1962) The theory of the power infant relationship: further remarks. Una madre è sufficientemente buona se sa mettere in discussione le sue idee, il suo modo di pensare e agire, se questo fa soffrire lei stessa e/o il suo bambino. In questo modo, attraverso un atteggiamento ludico verso il mondo, e solo qui, in questa terza area neutra e intermedia tra il soggettivo e l’oggettivo, può comparire l’atto creativo, che permette al soggetto di trovare se stesso, di essere a contatto con il nucleo del proprio Sé. Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University. Tipicamente si tratta di un gioco o di una coperta che il bambino porta con sé. La madre è “sufficientemente buona” a seconda del suo senso personale e naturale di essere madre, e Winnicott sottolinea che questo processo spontaneo non può essere appreso dai manuali del bravo genitore. A. Armando, Roma 1974. Una madre “sufficientemente buona” Winnicott al lavoro con un bambino Winnicott pediatra inglese e psicoanalista freudiano, fu il primo a liberare la madre dalla responsabilità di dover essere perfetta per non arrecare traumi al proprio figlio. Per arrivare all’interdipendenza, ogni individuo deve raggiungere tre obiettivi, ovvero l’integrazione delle diverse parti di sé, la personalizzazione, attraverso cui il bambino esperisce il corpo come parte di sé e a sentire il Sé sito nel corpo e la relazione d’oggetto, che permette di distinguere il sé dal non-Sè, la realtà interna dalla realtà esterna. e C.F. Per loro, e per altri genitori alle prese con lo stesso tormento, vorrei approfondire oggi il concetto di “madre sufficientemente buona”, introdotto dallo psicoanalista britannico Donald Winnicott, importante studioso della psicologia infantile e in particolare del rapporto tra madre e bambino. Infatti fu sindaco, giudice di pace e, in seguito, nominato cavaliere. Quando l’individuo raggiungerà la maturità la sua personalità si strutturerà in questo modo: Una delle principali funzioni dell’Io è l’elaborazione mentale di eventi sensoriali e motori, che diviene successivamente la realtà psichica personale e definisce la persona nella sua interezza e unità. Winnicott, D. W.,(1965) Sviluppo affettivo e ambiente: studi sulla teoria dello sviluppo affettivo. Essa è universale, appartiene al fatto di essere vivi e si può considerare come una cosa in sé. L’oggetto transizionale si inserisce nello spazio potenziale tra madre e bambino. it. Dipendenza assoluta, il bambino sa solo trarre vantaggio o essere danneggiato dalle cure materne, non ha alcun controllo su di esse. Il bambino e l’adulto, che vivono creativamente, giocano entrambi, riempiendo con i prodotti della propria immaginazione e con l’uso dei simboli, lo spazio tra sé e l’ambiente (in origine l’oggetto); il gioco del bambino e la vita culturale dell’adulto nascono nella stessa area e allo sviluppo di quest’ultima è legato il loro stesso destino o, meglio, la loro qualità. ID Articolo: 151578 - Pubblicato il: 01 febbraio 2018, Già nei primi anni del suo lavoro come pediatra, emerse la grande attenzione di. I quattro anni passati in questo collegio furono molto positivi, sia dal punto di vista intellettuale che sociale. A 12 anni iniziò a frequentare cattive compagnie, motivo per cui il padre, rimproverando la madre per non aver controllato il figlio, lo mandò in un collegio. Nel 1918, a guerra finita, Winnicott si recò al Saint Bartholomew Hospital di Londra per completare la propria formazione medica e nel 1920 si specializzò in medicina infantile, oggi chiamata pediatria. Donald W. Winnicott (1896-1971), giunto alla psicoanalisi passando attraverso la pediatria, è anche una delle maggiori figure della psichiatria e della psicologia dello sviluppo.Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Il bambino deprivato (1986), Sulla natura umana (1989), Dal luogo delle origini (1990), Esplorazioni psicoanalitiche (1995), Bambini (1997). it. Tale oggetto dà inizio a un’area intermedia di esperienza a cui contribuiscono la realtà interna e la vita esterna del bambino. Psicologia Dinamica (PSN1031317) Caricato da. Presto, tuttavia, l’adattamento della madre al bambino diminuisce. I quattro anni passati in questo collegio furono molto positivi, sia dal punto di vista intellettuale che sociale. La madre deve essere sufficientemente buona, contenitiva e fornire un ambiente facilitante per favorire uno sviluppo positivo del bambino, per permettergli di nutrire l’illusione che essa sia parte di lui, ma anche per lasciarsi distruggere (aggressività originaria del bambino) perché si abbia una vera e … Questa esperienza in collegio lo fece crescere e maturare e fu pr… La madre sufficientemente buona Winnicott definisce madre sufficientemente buona quella madre che, in maniera istintiva, possiede le capacità di accudire il bambino dosando opportunamente il livello della frustrazione che gli infligge. Indipendenza, il bambino sviluppa dei propri modi per fare a meno delle cure concrete, attraverso i ricordi delle cure materne. Questo processo risulta fondamentale in ogni relazione. P.I. Salve, sono una donna di 43 anni, da un anno e mezzo sto assieme al mio compagno che ha una figlia ... Sto avendo dei problemi con il mio bambino. Il processo per cui una persona si sente intera è l’integrazione dell’Io, resa possibile dall’esperienza della continuità e dall’idea che nulla di ciò che è accaduto andrà mai perso (anche se spesso sarà inaccessibile alla coscienza). Alda Bencini Bariatti, Roma: Armando, 1974 O. Wilde Aforismi Baldini Castoldi Dalai, 2006, Scopri tutti gli Eventi di Psicologia presenti oggi nella tua città. L’individuazione, cioè il percepirsi come persona a sé con le proprie caratteristiche, passa attraverso la separazione che, a sua volta, necessita di un processo di differenziazione che, infine, esige, in una sorta di circolarità dinamica e costruttiva, del riconoscimento di se stesso e dell’altro anche attraverso emozioni contrastanti e talvolta dolorose. Così, decise che non avrebbe più voluto dipendere da nessun medico e, dopo aver comunicato le proprie intenzioni al padre, grazie all’aiuto di un amico di famiglia che mediò per convincere il padre ad accettare la decisione del figlio, nel 1914 venne ammesso nel Jesus College di Cambridge, come studente del corso preparatorio di medicina. Ciò che Winnicott vuole evidenziare è che la madre è una donna reale “actual” e in quanto tale l’unica cosa che può fare è essere “abbastanza o sufficientemente” buona: non perfetta. Una madre è sufficientemente buona se sa “perdere tempo” per giocare con il proprio figlio e, almeno in quel momento, lungo o corto che sia, non pensa ad altro, ma sta-con-lui. Winnicott, D. W., (1958) Dalla pediatria alla psicoanalisi. Insegnamento. L’indipendenza non è mai assoluta, in quanto l’individuo sano non si isola dall’ambiente, ma interagisce con esso in modo interdipendente. Messaggio pubblicitario Donald Winnicott nacque il 7 aprile del 1896 a Plymouth, nel Devon, da un’agiata famiglia protestante. Nel corso del tempo comincia a cessare questa fusione per permettere al bambino di comprendere che esiste un mondo esterno. D.W.Winnicott (1896-1971) prima pediatra e poi psicoanalista della scuola inglese del gruppo degli indipendenti, che si formò fra il 1943 ed il 1944, e che non erano schierati né con A.Freud (1895-1982) e né con M.Klein (1882-1960), tuttavia le loro scuole di pensiero hanno avuto molta importanza nella sua formazione, ma egli ha sviluppato una propria originale teoria psicoanalitica. La relazione madre figlio secondo Donald Winnicott. “Mi miglioro se penso di essere in grado di farlo e se sono sicura di aver agito per amore e che qualsiasi ‘errore’ possa aver commesso non è altro che un pezzo, un frammento, una parte di un percorso in costruzione”. Nel discutere l'adattamento della madre ai bisogni del bambino, Winnicott pensava che la “madre sufficientemente buona” intraprenda questo percorso relazionale con il bambino in un modo quasi completo, adattandosi ai bisogni del suo bambino. Donald Winnicott, nel 1910, all’età di 14 anni, entrò alla Leys School di Cambridge, scuola metodista inglese, distante da Plymouth più di trecento chilometri. Specialmente nei primi mesi di vita, è giusto dire che la madre è l’universo del bebè. Il bambino affronta un percorso caratterizzato da un progressivo incontro con la realtà in modo autonomo e indipendente. Questa nuova relazione, però, sfociò in un nuovo matrimonio nel 1951. Tale forza è un potenziale di crescita che porta allo sviluppo psicologico, attraverso svariate acquisizioni corporee e psichiche. Si può eventualmente apportare delle modifiche e continuare sicuri nella nostra costruzione. La dipendenza, inoltre, è un concetto centrale nella teoria di Donald Winnicott. A questo punto la loro relazione si trasformò in una vera e propria storia d’amore, nonostante Donald Winnicott fosse ancora sposato e vivesse con Alice. Per avere maggiori informazioni su tutti i cookie utilizzati, su come disabilitarli o negare il consenso all’utilizzo leggi l’informativa. Il gioco assorto dei bambini si colloca in uno spazio potenziale fra il Sé individuale e l’ambiente e porta alla maturità nel partecipare e contribuire alla cultura del proprio mondo. Questa esperienza in collegio lo fece crescere e maturare e fu proprio qui che incontrò la vita culturale che aveva solo potuto sfiorare durante l’infanzia osservando il padre. Nello stesso modo in cui risulta fondamentale focalizzare l’attenzione sulle difficoltà e le problematicità per poter elaborare una strategia d’intervento. Martinelli, Firenze 1975. Una madre sufficientemente buona, che si preoccupa non solo di fornire cibo, ma anche di soddisfare i bisogni di relazione, offre al bambino l’illusione che esista una realtà esterna corrispondente alla sua capacità di creare, sostenendo in tal modo il suo bisogno di onnipotenza. 2.1 La funzione di holding; 2.2 Lo spazio transizionale; 2.3 L'oggetto transizionale; 2.4 La madre sufficientemente buona; 2.5 Il Falso Sé; 3 Bibliografia; 4 Voci correlate; 5 Collegamenti esterni Essendo studente di medicina fu esonerato dall’esercito e la perdita di molti cari amici caduti in guerra divenne uno dei rimpianti della sua vita. Holding (letteralmente “sostegno”) è un termine introdotto da Winnicott per definire la capacità della madre di fungere da contenitore delle angosce del bambino. In Iternational Jurnal of Psychoanalysis, 43, pp.238-245. Lo holding è la capacità di contenimento della madre sufficientemente buona, la quale sa istintivamente quando intervenire dando amore al bambino e quando invece mettersi da parte nel momento in cui il bambino non ha bisogno di lei. Winnicott definisce la madre come il primo ambiente di cui un essere umano dispone. in: WINNICOTT, D. W.,(1965) Sviluppo affettivo e ambiente: studi sulla teoria dello sviluppo affettivo. Successivamente, grazie all’esperienza, allo sviluppo neurologico, all’elaborazione mentale e all’ambiente favorevole, emerge il mondo interno del bambino. Il vero merito di Donald Winnicott è l’aver evidenziato la grande importanza della relazione madre-bambino per lo sviluppo psichico nei primi suoi due anni di vita. Secondo Donald W. Winnicott,, la presenza di una madre sufficientemente buona, ovvero capace di supportare empaticamente il figlio, rispondendo tempestivamente ai suoi bisogni e preservandolo da eccessive stimolazioni ambientali, costituisce una premessa indispensabile perché questi possa Ciò lo portò ad arricchire ulteriormente le proprie conoscenze, studiando psicoanalisi. Il padre era un commerciante, sempre molto impegnato politicamente. I due costituiscono un’unità psichica inscindibile. Il bisogno di contenimento non è solo legato al periodo di assoluta dipendenza dalla madre, ma ritorna nella vita di ognuno, ogniqualvolta si presentano situazioni particolarmente minacciose o stressanti. … In: Granieri, A., Albasi, C., (2003) Il linguaggio delle emozioni: lavoro clinico e ricerca psicoanalitica. Proprio per questo motivo, egli rifiutò l’analisi con Melanie Klein, che gli consigliò di recarsi da Joan Riviér, una delle maggiori sostenitrici delle teorie kleiniane e uno dei membri fondatori della British Psychoanalytical Society, di cui Donald Winnicott entrò a far parte nel 1935. Impegnarsi in questo difficile compito ha l’obiettivo di vivere più sicuri la propria genitorialità tenendo sempre presente che la sicurezza è un ingrediente fondamentale nella relazione e nell’educazione dei propri figli. La madre è capace di tenere il bambino naturalmente in modo che tutte le parti del corpo siano raccolte per formare, nella continuità, uno schema corporeo personale. Winnicott, sostenendo che l’immagine della madre sia la radice della psiche dell’individuo, crea l’idea di due tipi di madri: una sufficientemente buona e una non sufficientemente buona. Inizialmente, nel bambino, c’è un “Sé centrale primario”, che è il potenziale innato che sperimenta la continuità dell’essere, acquisisce una realtà psichica personale e uno schema corporeo e che diverrà poi “nucleo del Sé” (detto anche “vero Sé potenziale”). Messaggio pubblicitario Donald Winnicot con l’espressione comune “madre devota” si riferisce alla condizione psicologica della madre, nelle settimane precedenti e successive alla nascita del bambino. Copyright © 2008 All contents by Italia Web s.r.l. Partendo dalla propria esperienza di infanzia infelice, Winnicott rivelò l'importanza dei fattori psicologici nell'insorgenza di molte patologie infantili. Il gioco, dunque, risiede in questa stessa area transizionale, che è in contrasto sia con l’interno che con l’esterno, nella quale soggettivo e oggettivo sono indistinti, che nasce dal rapporto di fiducia del bambino nei confronti della madre e che dà origine alla idea del magico. Centro Disturbi dell’Alimentazione – Milano, Centro Disturbi della Personalità – Modena, Centro Stimolazione Magnetica Transcranica – CIP TMS, Otto Kernberg e la sua teoria psicoanalitica - Introduzione alla Psicologia. Tr. La madre alla nascita del bambino entra in uno stato di malattia che malattia però non è: preoccupazione materna primaria. Donald Winnicott, nel 1910, all’età di 14 anni, entrò alla Leys School di Cambridge, scuola metodista inglese, distante da Plymouth più di trecento chilometri. Quando c’è una precoce carenza ambientale, soprattutto nella fase della dipendenza assoluta, il bambino sviluppa un falso Sé, adattivo e compiacente. In linea con il pensiero di altri psicanalisti, Winnicott sostiene che durante il primo anno di vita, la madre e il neonato costituiscono una singola unità.Non si può considerare il bebè come un’entità separata dalla madre. Necessario risulta, in seguito, allontanarsi e osservare, prima di continuare, se quel mattone si trova nel posto giusto e se è stato ben collocato. Iniziò così a studiare tutta l’opera di Freud, rendendosi conto di quanto fosse importante rendere accessibile alla coscienza ciò che è rimosso. Fu qui che conobbe la seconda moglie, Clare Britton, un’assistente sociale che incontrava durante le riunioni dello staff. Il bambino si trova, all’inizio della sua vita, in uno stato privo di integrazione, quindi, per raggiungere la sua integrazione, saranno necessarie le cure di una madre sufficientemente buona. Meglio riporre un mattone quando, d’istinto, pensiamo che sia necessario per costruire quel pezzo di casa che non farlo rischiando di lasciare un pericoloso buco. Registrazione al Tribunale di Milano n. 587 del giorno 2-12-2011- Direttore Responsabile: Giovanni Maria Ruggiero. Winnicott ad un certo punto si rese conto che il percorso individuale di Strachey era insufficiente e considerò di iniziare una seconda analisi con James Gloves. Secondo Winnicott le madri “sufficientemente buone” non sono perfette, ma semplicemente sono in grado di prendersi cura del loro bambino e di accudirlo. La madre sufficientemente buona. Martinelli, Firenze 1975. All’università conseguì un bachelors of arts di terza classe e in seguito conseguì un Master of Arts. Verso la fine degli anni ‘30, Winnicott lavorò al Paddington Green Hospital, dove studiò psicoanalisi infantile sotto la supervisione di Melanie Klein. In un altro momento della vita questa potrebbe essere considerata come una condizione patologica, ma per la neo-mamma si tratta di una situazione del tutto normale, da cui ne uscirà solo quando il bambino le darà il via libera. Proseguendo nella navigazione presti il consenso all’uso di tutti i cookie. Da un lato la devozione civica paterna servì da modello per Donald Winnicot, ma la presenza- assenza del padre fu un comportamento ambivalente che generò diversi vissuti emotivi. funzionalità. Non esiste una madre perfetta, non esiste l’educazione perfetta. La paura del È un’area che non è messa in dubbio, poiché nessuno la rivendica se non per il fatto che esisterà come un posto di riposo per l’individuo impegnato nel perpetuo compito umano di mantenere separate, e tuttavia correlate, la realtà interna e la realtà esterna. In Winnicott adolescente crebbe sempre più il desiderio di diventare medico proprio quando, a causa di una frattura alla clavicola durante una partita di rugby, dovette assentarsi dall’attività sportiva per essere ricoverato nel sanatorio del collegio. Questa mansione si tratta di un elemento del tutto naturale, che non può essere spiegata a parole e che permette alla madre di scoprire se stessa. Conobbe molti amici, giocò nella squadra di rugby del collegio, si dedicò a svariate attività di studio e agonistiche. Winnicott ipotizza un’ ... Nella costituzione del falso sé ha un ruolo di estrema importanza la madre, che con le sue cure e il suo essere madre sufficientemente buona, va incontro all’onnipotenza del bambino e le dà senso: il bambino ha quindi l’illusione che la realtà sia magica e che agisce in modo da non urtare la sua onnipotenza. Donald Winnicott, nel 1910, all’età di 14 anni, entrò alla Leys School di Cambridge, scuola metodista inglese, distante da Plymouth più di trecento chilometri. A. Armando, Roma 1974. Winnicott - Lezioni di E. Ferruzza. Winnicott, D. W., (1971) Gioco e realtà. Anche quando avrà raggiunto questo stato, tuttavia, nel sonno il bambino tornerà alla non integrazione e ciò costituisce la premessa per la capacità dell’adulto di sentirsi calmo, rilassato e capace di stare solo, godendo della solitudine (inizialmente data dall’assenza della madre). Il gioco, dunque, è per Winnicott sempre un’esperienza creativa e la capacità di giocare consente al soggetto di esprimere l’intero potenziale della propria personalità, grazie alla sospensione del giudizio di verità sul mondo. Una madre sufficientemente buona ha anche un’altra specifica funzione: la manipolazione (handling), che si riferisce alla modalità di maneggiare il figlio. Articolo di Gabriella Scafini. La teoria di Donald Winnicott sulla madre sufficientemente buona ha un merito: quello di aver liberato le spalle delle madri dal peso, grevissimo, della perfezione. La madre “sufficientemente buona” è per Winnicott una donna spontanea, autentica e vera che, con ansie e preoccupazioni, stanchezza, scoraggiamenti e sensi di colpa emerge come figura in grado di trasmettere sicurezza e amore, una madre imperfetta, sana e affettivamente presente. Nel 1917 Donald Winnicott riuscì ad arruolarsi nella Royal Navy e fu accettato come tirocinante a bordo di un cacciatorpediniere, nonostante non avesse mai seguito nessun training medico. Risorse e difficoltà. Scrive Winnicott “sarebbe d’aiuto chiarire alle madri che può capitare di non provare immediatamente amore per i propri figli o di non sentirsela di allattarli; oppure spiegare loro che amare è una faccenda complicata e non un semplice istinto”. Consapevolezza, a sua volta, significa sapere chi siamo e che cosa è possibile modificare per migliorarci (in quanto esseri umani, in generale, e genitori, nello specifico) e cosa, al contrario è parte integrante di noi, ci individua e, nel migliore dei casi, può essere gestito e controllato. La madre sufficientemente buona, come la definisce Winnicott, proprio in virtù di questo limite, permetterà gradualmente al bambino di scoprire la sua autonomia. Se vuoi saperne di più puoi verificare la nostra, Registrazione/Login Scuole, Ordini e Associazioni. L’ holding, che sostiene l’Io debole e immaturo del bambino, implica due processi: Tali processi permettono inoltre di acquisire un senso di fiducia nella madre e nell’ambiente più in generale. Tr. Già nei primi anni del suo lavoro come pediatra, emerse la grande attenzione di Donald Winnicott per la componente psicologica, considerata un fattore primario nella patogenesi di molti disturbi. La madre “sufficientemente buona” è per Winnicott una donna spontanea, autentica e vera che, con (utilizzo a proposito con e non nonostante) ansie e preoccupazioni, stanchezza, scoramenti e sensi di colpa emerge come figura in grado di trasmettere sicurezza e amore. Il lavoro principale in cui dovrebbe impegnarsi una madre consiste proprio nell’accettazione delle proprie caratteristiche e peculiarità. A. Armando, Roma 1974. Lei è interamente devota al bambino e rapidamente cerca di cogliere ogni suo bisogno. Realizzato in collaborazione con la Sigmund Freud University, Università di Psicologia a Milano. A 23 anni Donald ricevette in regalo il libro di Freud “L’interpretazione dei sogni”, che lo colpì profondamente. Gli anni trascorsi come studente di medicina furono interrotti dalla guerra, durante la quale Donald Winnicott lavorò nei college trasformati in ospedali militari. Ciò significa rassicurare e aiutare a formulare pensieri positivi e costruttivi su possibili scenari di miglioramento. Donald Winnicott (1896-1971), geniale psicoanalista inglese di stampo freudiano, ha avuto il merito di liberare la figura materna dall’incombenza del dover essere perfetta e infallibile per non cagionare irreversibili traumi alla propria prole.